– Gianni che fine avevi fatto? –

– Scusa vecchia mia, ma i reumatismi mi hanno tenuto a casa ieri. – bofonchiò Gianni giovialmente.

Appoggiò la zappa accanto all’aiuola e tornò verso il capanno in legno dove prese la vecchia carriola verde. Per la verità, di verde sulla carriola ne rimaneva ben poco, ma quel che c’era era ben deciso a ricordare la gloria passata. Tornando indietro Gianni scambiò due saluti amichevoli con un paio dei più vecchi amici che aveva.

– Gianni, che bello vederti oggi! –

– Anche per me, cara, anche per me!-

Erano tutti di buon umore, quella domenica, al parco, come solo si potrebbe essere di buon umore in un parco, di domenica mattina, dopo che finalmente esce il sole dopo una settimana di temporali da fine estate.

– Gianni mi fa male qui in basso, no più giù, vedi? Mi sembra di essere così gonfio, tu che dici? –

– Mah, secondo me se solo un po’ ipocondriaco, sai? Avrai solo fatto una bevutina di troppo. – rispose Gianni scatenando delle acute risatine tutt’intorno.

– Gianni, mi tagli i capelli? Ho voglia di cambiare aspetto! – disse un’altra voce.

– No, principessina, il look lo cambiamo a ottobre, che dici? Ora si sta ancora bene così, sei bella sai. –

Gianni si crogiolava nella sua spensieratezza e la distribuiva in giro con la sua voce e il suo tocco delicato, fischiettando di tanto in tanto, ma soprattutto chiacchierando amabilmente come aveva sempre fatto.

– Dico ma l’hai visto quello, Maria? –

– Chi, Gianni? Quello è il giardiniere Luisa, lo conoscono tutti, tu no? –

– E chi lo vuole conoscere? Senti come parla da solo! –

La proprietaria del nome Maria rise divertita, gustandosi la sua solita battutina, che lei considerava l’apoteosi dell’unione tra il suo essere borghese e ironica, cosa che quindi comprovava in modo concreto e velato il suo essere intelligente: – Ma no, non vedi? Parla alle piante.-

– Ma no, che dici? E quelle rispondono? –

– Tutto il giorno, mia cara.-

 

Ed in effetti i fiori rispondevano a Gianni e Gianni parlava alle piante.

Forse era questo il motivo per cui il giardino era sempre così bello e Gianni sempre così felice.