– Il problema sai qual è?

– No, quale?

– Che non ne parliamo mai. Dei problemi. Dei nostri problemi.

Parliamo sempre di quelli degli altri. Di quelli di Trenitalia, ad esempio, di quelli parliamo sempre. Anche di quelli della pavimentazione delle autostrade o di quelli della caldaia di tua zia. Del canone Rai e delle bollette dell’Enel. Che poi ora sono la stessa cosa, quindi abbiamo un problema in meno di cui parlare.

L’altro giorno comunque ho fatto l’abbonamento a Netflix, così guardiamo tutto in streaming al pc e la tv la buttiamo dalla finestra. Ma non voglio divagare, dobbiamo affrontare il discorso.

– Ok, allora ci sediamo al tavolo in terrazza e ci prendiamo un’oretta e troviamo la soluzione a tutto. Ti va bene?

– A me sì, ma deve andare bene anche a te, deve essere una cosa in due, capito?

– Sì, sì, a me sta bene. Però ci portiamo il pacco dei biscotti e facciamo il tè. Che tè vuoi?

– Ci è rimasto quello al gelsomino?

– No te lo sei sbafato con la tua amica, la settimana scorsa.

– Questo è un bel problema.

– Allora lo aggiungiamo alla lista, ok? Io ieri ho comprato quello al limone, può essere una soluzione.

– Sì ok, perfetto.

– Va bene. Però ci aggiungiamo anche il limone vero, dopo. I biscotti al burro?

– Ma non sono troppo pesanti? Odio quando fai la spesa e compri solo schifezze, poi trovare qualcosa di decente da cucinare è un problema da aggiungere alla lista.

– Mmm, hai ragione, però se mando te a fare la spesa ci metti tre ore!

– Ho la soluzione: io scrivo cosa ci serve e la spesa la fai tu.

– Affare fatto. Biscotti al burro si o no, alla fine?

– Sì, facciamo una cena leggera poi.

– Abbiamo dato da mangiare al gatto, questa mattina? Che poi attacchiamo a parlare e ce ne dimentichiamo.

– Tu metti su il tè, io trovo le crocchette.

– Ok. Tua madre ha chiamato oggi, comunque. Diceva che la lampadina della cucina si è bruciata, ma lei non riesce a salire la scala. Bel problema.

– E che le hai detto?

– Che domattina vado io a cambiargliela e nel frattempo si può portare la lampada a stelo del salotto in cucina. Problema risolto.

– Ottimo. Pronto tutto?

– Sì, andiamo. Io porto il tè, tu prendi il piatto dei biscotti.

 

– È bello che le giornate si siano allungate, vero? Abbiamo più tempo per parlare qua fuori.

– Di che parliamo, allora?

– No lo so, dobbiamo parlare di qualcosa?

– No, non credo ci siano troppe cose da risolvere.

– Buono il tè.

– Anche i biscotti non sono male.

– Mi ami?

– Penso di sì. E tu?

– Anche io penso di sì.

– E se non ti amassi?

– Sarebbe un bel problema.

– Se fosse, dovremmo parlarne.

– Hai ragione.

– Ma vorrei del tè al gelsomino, in quel caso.

– Per fortuna non ne abbiamo, allora, così non ne parliamo.

– Ti dà fastidio quando parlo tanto?

– No, non mi dà fastidio.

– Come facciamo a capire se abbiamo dei problemi, se non ne parliamo, a volte?

– Per fortuna ci sei tu che controlli sempre.

– Mmm, ma non mi piace fare quella che parla dei problemi.

– Ma ci deve pur essere qualcuno che lo fa, no?

– Allora tu che fai?

– Io sono quello che compra il tè e i biscotti per quando bisogna parlare dei problemi.

– Allora va bene.

– Sì, va bene.

– E per ora non abbiamo problemi.

– No, per ora no.

– Bene.

– Ottimo.