Le storie sono come i cavoli: ce ne sono di tanti tipi e anche se a volte sono difficili da mandar giù fanno bene.

Come i cavoli hanno molti strati, e più si va verso il cuore, più tenere diventano.

Esistono storie pesanti, storie belle, storie ruvide, storie magre e storie leggere. Poi ci sono le storie che svaniscono in fretta, quelle che finiscono subito, fulminee, altre che durano per sempre.

Ci sono storie altalenanti e storie che meritano d’essere ascoltate. Quelle con una morale, quelle che si dicono prima della buonanotte e quelle che ci si dice per tranquillizzarsi. Ci sono storie che insegnano, altre che dell’insegnamento hanno solo la pretesa e altre ancora che non pretendono nulla. Le storie genuine e le storie montate come un’impalcatura, le storie spontanee e le storie timide.

E poi ci sono le storie, le storie e basta.

E tutte hanno dei piccoli tentacoli che si tendono e si agganciano a noi. E sono dei tentacoli e non delle braccia, per abbracciarci meglio e cullarci e tenerci stretti nell’incertezza del mattino e nella malinconia dell’imbrunire.