Tutti prima o poi nella propria vita amano.
Come lo so? È un dato di fatto.
Prendete il mio cane, per esempio: pure lui riesce ad amare. Con difficoltà, ma ci riesce.
Il mio cane è talmente piccolo che ha spazio solo per un sentimento alla volta (e anche per un solo pensiero alla volta, che solitamente coincide con il sentimento e quindi il tutto è abbastanza semplice da interpretare. Ma io credo che il mondo per lui rimanga comunque un posto assai insidioso, nonostante la semplicità con cui se lo vive).
Anche il mio cane riesce ad amare e lo fa ogni mattina.
Lui si sveglia con mia madre (che io credo essere l’unica altra creatura vivente per cui il mio cane provi dei sentimenti positivi senza interruzione) si alza dal letto per fare pipì sulla libreria di mia sorella, poi torna a letto e fa teneramente compagnia a mio padre, come se fosse il suo umano preferito.
Una volta che mio padre si alza, il cane fa qualcosa di straordinario; qualcosa che è la prova che l’amore abbatte qualsiasi barriera, pure quella che ci divide dal nostro acerrimo nemico, quella che ci separa dalla personificazione del nostro odio: va a dormire con mia sorella.
Quando mia sorella scende per fare colazione il cane viene a bussare (letteralmente) alla mia porta e rivolge tutto il suo amore mattutino nei miei confronti.
E se il mio cane è in grado non tanto di amare, quanto di provare dei sentimenti che non siano la rabbia e la voglia di ringhiare contro qualsiasi cosa si muova allora vi assicuro che tutti, ma proprio tutti prima o poi sono capaci di amare nella vita.
Se c’è una cosa che bisogna sapere dell’amore è che è difficile.
Molto difficile. Il perché non l’ha mai capito nessuno, neppure con tanto di periodo storico rinominato Romanticismo. Ma sta di fatto che è più difficile di una versione latino-italiano di Seneca in seconda superiore (è il mio personale metro di paragone per tutte le cose difficili della vita).
La seconda cosa che c’è da sapere sull’amore è che, quando ce n’è, anche quando ce n’è proprio poco, tutto va incredibilmente meglio.
Questa cosa tutti la confondono e se ne escono dicendo che quando c’è poco amore nell’aria la gente sta male. Ma è una grande svista. Quando uno sta male è perché di amore non ce ne sta proprio nulla, né da parte degli altri, né da parte di se stessi.
Grazie per la versione di Seneca in seconda superiore che ricordi sempre! Ma anche lei, secondo me, ha contribuito a fare di te quella bella persona che sei : ironica, sensibile, acuta e perspicace. Brava Cami!
Tutto quello che ho fatto contribuisce. E quella versione è un ricordo speciale. Delle insicurezze su come recuperare la media è rimasto un ricordo ironico di una cosa affrontata e superata. magari non con la sufficienza, ma con la consapevolezza che a tutto c’è rimedio, anche e soprattutto a un brutto voto 🙂 Penso sia uno dei ricordi che mi porterò sempre dietro e che continuerò a raccontare con un sorriso.