– Ieri la Pina mi ha comprato una colla nuova, sai per fare i lavori nel weekend.

– Di che si tratta?

– È questo nuovo tipo di collante che attacca tutto, ma proprio tutto e poi non lo scolla più.

– Ma non è pericoloso?

– Può essere, ma non ho letto controindicazioni. Però ha un lato negativo.

– Cioè cioè? È velenoso magari?

– Macché, no. Funziona solo una volta. O attacca tutto per sempre, o attacca per un certo periodo e poi se si scolla si scolla e basta, non si possono più rimettere le due cose insieme.

– Che cosa strana. Ma è una di quelle cose super tecnologiche che fanno ora?

– No, non credo. La Pina me l’ha portato a casa in un barattolo così vecchio che l’etichetta è tutta sbiadita e il tappo è di quelli di sughero tutti rugosi che si sbriciola se lo stringi troppo. Gliel’ha venduto un tale giù al mercato a Rio del Borgo e l’ha pagato pure poco. Ma lei le trova sempre queste occasioni, la Pina.

– E come l’è venuto di regalartela?

– Dice che me ne sto sempre nella bottega, nei fine settimana, a arrabattare sui miei gingilli da tempo libero. Aveva voglia di farmi un regalo, mi ha detto. Voleva darmi qualcosa di utile perché fossi felice.

– È sempre stata brava, la Pina.

 – È per questo che l’ho sposata.

– Però è davvero curiosa questa cosa di questa colla.

– Sì, ma mica è una colla normale. Ci puoi costruire cose straordinarie, tiene insieme un sacco di cose.

– Se le tiene insieme, però.

– Già, solo se riesce a tenerle insieme.

– Ma come si chiama?

– Non so, guarda il barattolo ce l’ho con me. Tu ci capisci qualcosa di quest’etichetta?

– No, in effetti. A- AM. E poi è tutto cancellato.

– Però finisce per RE, guarda.

– Deve essere roba forte.

– Ah, sì. Di quelle occasioni che capitano una volta nella vita.