Oggi mi è arrivata la notifica che a 500 persone piace questa pagina.

500 è un grosso numero di gente che a quanto pare è disposta a fare del servizio di volontariato e spendere del tempo a leggere i rigurgiti di disagio che io spiattello in questo blog.

Vi ringrazio: c’è un posto in paradiso per quelli come voi.

500 è tanto.

Allora mi sono messa a fare una lista di tutti i 500 che sono, in un modo o nell’altro, entrati nella mia vita.

 

500 è la macchina della vicina di casa che ha preso sotto il mio primo gatto e mi ha azzoppato il secondo.

500 è il numero di colloqui di lavoro che ho fatto da quando mi sono diplomata.

500 euro è stato il mio primo stipendio annuo. Erano lordi.

500 euro è anche il mio conto in banca attualmente

500 è il numero di baci che mi dava la suora che dirigeva l’asilo in cui andavo. Riusciva a stamparmeli sulle guance tutti tra le 8 e le 9 del mattino. Le mie giornate all’asilo iniziavano come una preparazione ai 100 metri per le olimpiadi: io correvo via, la suora mi inseguiva per darmi i baci. Sono diventata veloce a correre, perché io i baci li odiavo.

500 è la media di cuccioli di sconosciuti che mi fermo per strada ad accarezzare ogni anno.

Quindi 500 è la media di figure di merda che faccio ogni anno.

500 è il numero di panettoni che mi faccio fuori tra l’8 di dicembre e il 31.

500 sono i grammi di mascarpone che metto ogni due persone nel crema per fare il tiramisù (ti tirano su il morale, ma ti buttano giù il sedere).

500 sono le piante che sono quasi riuscita ad ammazzare prima di arrendermi all’evidenza e darle alle più sapienti mani di mia zia (dotate di pollice opponibile verde).

500 sono i chilometri che copro in 5 giorni per andare a lavorare.

500 è uno dei pochi numeri che so dire in tedesco (perché è un composto di 5, che si dice fünf che è un suono molto bello).

 

Tirando le somme di questa nefasta lista che include alcuni dei dati più emblematici della mia vita direi che voi siete il miglior “500” della mia vita.

Grazie per questo.