L’autunno arriva quando iniziano a cambiare le cose.

Le foglie.

I vestiti nell’armadio.

Il desktop del computer.

Oppure sono le cose a cambiare quando arriva l’autunno. Quale delle due sia la verità non mi è mai stata ben chiara.

Ogni specie vivente ha le sue abitudini, d’autunno. C’è chi va in letargo, chi si prepara la tana, chi si accoppia felice, chi non si preoccupa di nulla.

Poi ci sono gli umani. Gli umani, quando arriva l’autunno vanno all’Ikea.

In realtà gli umani vanno all’Ikea ogni qualvolta siano in procinto di affrontare un momento critico della vita e i momenti critici nell’esistenza di un umano possono solo essere:

Il cambio di stagione;

l’inizio della vita universitaria;

la nascita di un figlio;

il pensionamento.

Ne deriva che si tratta di categorie sull’orlo di una crisi di nervi, bramose di violenza.

A questo si aggiunge la verità su qualunque azienda che produca del mobilio che spacciano come “montabile dall’acquirente”.

Mentono.

Mentono tutte spudoratamente.

E più è semplice il mobile che tentano di rifilarti, più astratti, futuristici e cubisti saranno i disegni delle istruzioni (che saranno sempre, senza alcuna eccezione, in svedese, rumeno, sud koreano o russo). Tutti sono consapevoli di questa pillola e questo aggiunge alla bramosia di sangue una vena di isteria che trasforma l’Ikea in un Colosseo di lotte tra gladiatori e belve contemporanee, armate di passeggini e di bastoni da passeggio.

– Tesoro guarda che bello quel piano cucina!

– Zitto, che l’ha adocchiato le vecchia con i capelli color cetriolo!

-Mio dio, pensi mi abbia sentito?

– Non lo so, hai portato lo spy al peperoncino?

– Sì, ma è meglio se ci spostiamo nel reparto camera da letto. Per un altro mese il tempo terrà ancora per il falò in giardino, ci arrangeremo con quello.

– Ma io già sognavo le manopole per il fuoco. Ne ho le scatole piene dell’acciarino e la pietra focaia!

– Pensa al bambino, caro!

 

– Mi scusi, Signore, se vuole acquistare la libreria posso aiutarla con l’ordine, incatenarsi con le manette non è riconosciuto, in termini legali, come legittima proprietà di un bene.

– [Sibilo e grugnito]

– Possiamo senz’altro farglielo recapitare a casa.

– [Suono gutturale]

– No, la politica di custmer care è assolutamente precisa. Se non è soddisfatto può restituirlo entro 30 giorni.

– [Ringhio]

– Devo però informarla che questo è un modello da esposizione. Le faremo inviare uno imballato, mai aperto. Lo potrà montare in poco meno di un’ora, le spiego tutto se solo mi vuole seguire al banco…

– […]

– No, devo chiederle di recarsi in bagno per questo tipo di bisogni.

– […]

– Immagino che possiamo farle avere questo preciso modello, in fin dei conti. Deve però pagarlo: urinare su un bene non è considerato un pagamento adeguato.

Per diventare dipendente Ikea bisogna affrontare un addestramento militare che fortifica lo spirito, la mente, il corpo e, soprattutto, la pazienza.

Il corpo di aiuto al cliente è composto da validi elementi pronti a sopportare fatiche insormontabili e deliri apocalittici. In molti sono coloro che periscono e sacrificano la propria sanità per il bene degli acquirenti.

Quando dimostrano valore e caparbietà ricevono in dono dai vertici al comando, una brugola d’argento, come medaglia al valore.

 

Un’altra verità assoluta su Ikea è che ha causato lo sgretolarsi di innumerevoli coppie che credevano invece di avere salde basi.

Ogni volta che un mobile non riesce a venir montato, da qualche parte nel mondo una coppia muore.

Succede perché ad interpretare i disegni delle istruzioni, si comprende di avere visioni della vita diverse.

– Amore stai sbagliando tutto, la gamba dell’armadio non va lì, va di là.

– Ma di là dove?

– Dove c’è quella rientranza a scarpetta di Cenerentola, vedi?

– Ma quella non è una scarpetta di Cenerentola, quello è il braccio di Buzz Lightyear.

– Mioddio no. Vabbè senti, dai a me, passami il cacciavite a croce.

– Si dice a stella.

-No, io dico a croce perché mio padre mi ha insegnato così.

– Tuo padre è una testa da mona.

-E tua madre è una poco di buono.

– Comunque stai montando l’anta dalla parte sbagliata, così poi non apriamo più la porta del bagno.

– Se tu dimagrissi 20 chili ci passeresti lo stesso.

– Sono bello così.

– Ho trovato la soluzione all’armadio…

– Quale?

– Non ti amo più.

– Hai ragione, non possiamo stare insieme.

 

Le magie dell’autunno e dei suoi cambiamenti.

Io però mi limiterò a cambiare le coperte, credo.

– Mamma dove sono le coperte invernali?

– Tesoro le ho buttate via, erano vecchie. Dai così ci facciamo un pomeriggio io e te. Magari andiamo all’Ikea, che ne dici?